domenica 24 novembre 2013

L'AVVENTURA DEL LAVORO (I PARTE)

                                                                                                                   
                                                                                                                                   18/11/2013

Avete presente quelle volte in cui sembra di vivere nella puntata più tragica del proprio telefilm preferito? Ecco, a me sembra di sentire anche la musica di sottofondo.

È il mio secondo giorno di lavoro e sto scrivendo su un pezzo di carta volante proprio in ufficio, perché incredibilmente è tutto il giorno che non ho niente da fare. Nessuno mi si fila, sono invisibile a tutti, perciò… scrivo.
Sono stata appena assunta nel servizio clienti di una compagnia assicurativa piena di lavoro arretrato da smaltire. Eppure sì, me ne sto qui senza far niente.

Diciamo subito che io sono laureata in lingue e non ho mai sentito parlare di questa roba brutta che comprende sostantivi come premi, riscatti totali, riscatti in casi di morte ecc ecc. Ma non fa niente, dato che cercavano proprio qualcuno senza esperienza nel settore. Peccato che non abbiano un programma di training e nessuno abbia tempo per starmi dietro. Sarò costretta ad assorbire certe nozioni per osmosi, boh…

Comunque, alle 9 del mattino di venerdì 15 novembre è iniziato l’incubo. Per prima cosa mi sono stati presentati tutti insieme una trentina di colleghi, e non ho fatto nemmeno in tempo a guardarli in faccia, figuriamoci a sentire i nomi! Poi un’anima pia ha speso una mezzora del suo tempo per spiegarmi del tutto a random delle cose di cui ho capito l’1%. 
La tappa successiva è stata l’assegnazione di un computer, che per caso era libero, insieme alla richiesta: “Controlla questi documenti provando a mettere in pratica quanto hai capito”. Io ho spiegato di non aver colto quasi nulla, ma loro devono aver interpretato il mio “quasi” come un “tranquilli, ce la posso fare!”
Ma NO! Ho fissato il pc per tutto il giorno cercando di cliccare qualche tasto giusto, ma senza l’aiuto di un’altra santa non sarei riuscita a concludere proprio niente. E poi, guarda caso, mi avevano assegnato dei documenti che si sono rivelati con qualche difettuccio per cui io non avrei nemmeno potuto lavorarci su.

C’erano momenti in cui ricacciare indietro le lacrime è stato difficilissimo, ma sarei anche potuta scoppiare in un pianto disperato, tanto non se ne sarebbe accorto nessuno.

Alle 17,30, uscita dall’inferno ho avuto l’impulso a chiamare mia madre. Strano, molto molto strano, perché di solito, da brava primogenita femmina, penso sempre prima a mio padre. Eppure in quel caso non potevo fare a meno di ripetermi: “Voglio mamma!!!” E appena ho sentito la sua voce sono crollata (i passanti invece hanno fatto molto caso alle mie lacrime). Immaginate quella povera donna, con una figlia lontana in lacrime al telefono che non riesce nemmeno a spiegare perché piange. Avoglia lei a ripetermi che non era colpa mia, che loro erano consapevoli del fatto che non avessi esperienza, e che posso benissimo starmene lì senza far niente e prendermi lo stesso lo stipendio. Grazie mamma…

Oggi, secondo giorno, durante il viaggio di un’ora e venti (che dovrà diventare un’abitudine) continuavo a dirmi che ce la potevo fare, che non sono mai stata una che si lascia spaventare da un solo giorno andato male ecc ecc…
Sono quasi le 17 e posso affermare che oggi è andata peggio del primo giorno. Posso dire di aver scoperto che per una persona come me che odia perdere tempo, il non fare niente è logorante!

Ma stasera: VOGLIO PAPA’!  


Cerchiamo di autoconvincerci ._.

Aggiornamenti nella prossima puntata.... 
(Serena)

sabato 16 novembre 2013

PIANETA BANCA


Ecco arrivato il momento in cui, poiché pare che abbia trovato lavoro, ho dovuto provvedere ad aprirmi il conto in banca.
Dopo varie avventure per capire quali documenti mi sarebbero serviti e dove poter andare per riuscire ad aprirlo in tempi brevi, sono approdata al posto giusto, nientepopodimeno che… al famoso centro commerciale di Dundrum!

Avete presenti i negozi della Apple? Quei grandi spazi ariosi e tecnologici con computer e iPad sparsi ovunque? Ecco, il luogo dove mi avevano spedito era uguale, solo con qualche bancomat in più oltre ai pc e tablet, un’area gioco per i bambini e una fila di misteriose stanzette. In pratica si trattava di un ufficio in cui fanno servizi vari per la banca, tra cui appunto aprire nuovi conti.

Dopo esser stata accolta nel migliore dei modi vengo invitata a entrare in una delle “misteriose stanzette”. Qui mi siedo su un mini-divano verde (il colore nazionale, in fondo, anche se in questo caso contribuiva a rendere la situazione ancora più “aliena”) davanti a una scrivania, con una stampante a sinistra, uno scanner a destra e uno schermo davanti. Sì, perché avrei aperto il conto via Skype! I documenti da firmare mi sarebbero arrivati tramite stampante e io li avrei rispediti via scanner.

Devo ammettere che avevo un po’ d’ansia, dato che già in Italia non avevo mai avuto a che fare direttamente per conto mio con una banca, figuriamoci aprire un conto via Skype all'estero. Ancora peggio quando ho visto l’operatore: un gran pezzo di biondo irlandese con occhi azzurri e dall’aria simpatica… Si sa che su Skype ci si vede sempre bruttine, quindi lì ho fatto un sospiro e mi sono rassegnata.

Per fortuna tutto il procedimento è stato semplicissimo e immediato.
Devo anche riconoscere che nelle tre banche in cui mi sono ritrovata a passare si sono mostrati tutti prontissimi ad assistermi, tutti molto gentili e capaci di offrire informazioni dettagliate. 
Generalmente parlando, gli irlandesi tendono a prendere a cuore il minimo problema di un’altra persona come se fosse il proprio, e questo facilita molto la vita a chi viene da fuori.

Ps: Chissà quando riuscirò a metterci dentro qualcosa in quel conto...

A presto!
(Serena)



sabato 9 novembre 2013

PAESE CHE VAI, STAGIONE CHE TROVI


È anche grazie a certi dettagli della vita quotidiana che ti rendi conto di essere lontana da casa. Diciamo che le condizioni atmosferiche qui in Irlanda non sono proprio un "dettaglio", mentre in Italia non mi capitava spesso di soffermarmi a considerare la presenza o meno di sole o pioggia. 
Mia sorella quest'anno festeggerà forse per la prima volta il compleanno in un bel clima primaverile... il 22 novembre! 
Invece io ho aperto l'armadio e ho contemplato i frutti del mio shopping ultra-invernale.



Per fortuna sanno rendere divertente anche il tempo brutto ;)

Ho trovato il coraggio di mettermi un cappello rosa col pon-pon ...


E queste sono le ultime arrivate... W la borsa calda della nonna!
(Serena)

giovedì 7 novembre 2013

PERLE DI SAGGEZZA ALLA TOILETTE


Qualche giorno fa sono stata al centro commerciale di Dundrum qui a Dublino (uno dei più grandi d’Europa e di sicuro quello col nome più buffo) e, da buona ragazza appena emigrata e in cerca di lavoro, ho seminato ovunque il mio curriculum (l’unico shopping che mi sono concessa è stato in una pasticceria per una cheesecake grande come una casa).

Ok, niente di speciale… finché non sono andata alla toilette.

Mentre facevo la fila chilometrica tipica del bagno delle donne (tutto il mondo è paese), ho notato che sull’aggeggio elettrico che asciuga le mani (ora cerco su google il nome ufficiale di questo… coso) c’era una frase. Mi sarei aspettata un qualche avviso in inglese con la relativa traduzione in gaelico, e invece no! Era una citazione!
Arriva il mio turno in bagno e poi mi fiondo a lavarmi le mani, non vedendo l’ora di andare all’aggeggio (uno di quelli supersonici che ci infili le mani dentro e te le asciuga in 5 secondi).


Ed ecco la “CITAZIONE DELLA SETTIMANA”:

 

 “It's a funny thing about life; if you refuse to accept anything but the best, you very often get it.”


 “Una cosa strana della vita è che se non si accetta che il meglio, molto spesso lo si ottiene.” (Somerset Maugham)

Diciamo che gli irlandesi sanno bene come far risollevare il morale a una donna che ha appena fatto una fila impossibile in bagno… O forse intendevano intrattenere me e le altre mie compagne in quei noiosi 5 secondi di asciugatura.


Avrei voglia di tornare in quel bagno solo per scoprire se è vero che la citazione cambia ogni settimana. 

(Serena)




sabato 2 novembre 2013

CANI IN VETRINA

Ciao a tutti! Stamattina sono andata in un grande negozio di animali che ne vende di svariate specie; ci sono anche animali esotici (il cui commercio tra l'altro è soggetto a una legislazione e autorizzazione particolari), come criceti e altri roditori, iguane, pappagalli, tartarughe, ecc., molti di essi, come spesso accade, erano tanti tutti in una piccola teca. Vedere animali in gabbia mi fa sempre un po' effetto, e oggi sono rimasta abbastanza sconcertata per i cani che erano tenuti in negozio in attesa di essere venduti; erano in delle teche di vetro, piccole in proporzione alle dimensioni degli animali, una sopra l'altra e con dei bocchettoni per l'aria solo sulla faccia posteriore; uno sembrava letteralmente smarrito e poco reattivo; un altro era circondato dai suoi bisogni e cercava di capovolgere una ciotola senza cibo; un altro ancora era sdraiato su un fianco (o meglio accasciato) e dormiva.. non era una bella immagine, perché si vedeva che era affaticato. Molte persone che si avvinavano erano intenerite ed entusiasmate dalla bellezza/dolcezza dei cani.. "che bello!", "guarda quello che carino!" e sorridevano, forse senza cogliere che quelli che avevano di fronte erano animali che soffrivano.
Non so quanto tempo i cani trascorrano lì.. presumibilmente poco, forse alcuni giorni, dato che sono destinati alla vendita (a prezzi molto alti tra l'altro); ma non ci dovrebbero stare neanche un giorno, perché è contro la loro natura.. per tutti gli animali è un po' contro natura stare in gabbia, ma per alcuni lo è ancora di più. Vederli così, in esposizione, in vetrina (metaforicamente e letteralmente parlando) mi lascia sempre un po' di tristezza.






Giulia

venerdì 1 novembre 2013

PARLIAMO DI CUCINA 1: LA CHEESECAKE

Come avevo accennato nella presentazione uno dei miei hobby è cucinare: mi piace trafficare in cucina con ingredienti e utensili vari; quando alla televisione in un programma di cucina (ce ne sono tantissimi in questo periodo e ancora in aumento ^^) spiegano una ricetta che mi interessa corro a prendere carta e penna e ho un raccoglitore dove tengo tutte le mie ricette =)
A volte non seguo alla lettera la ricetta ma apporto qualche piccola variante e il risultato secondo me può anche essere migliore; comunque è una questione di equilibrio tra gli ingredienti e, ovviamente, anche di gusti personali ;)
Oggi scrivo la ricetta di un dolce che mi piace molto: la cheescake

 
CHEESECAKE
 
Ingredienti:
  • 200 gr di biscotti digestive
  • 100 gr di burro
  • 500 gr di Philadelphia classico
  • 100 gr di panna fresca
  • 100 gr di zucchero
  • 2 uova intere
  • 1 tuorlo d'uovo
  • 0,5 di succo di mezzo limone (insomma un pochino, non serve essere precisissimi! ^^)
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (oppure una bustina di vanillina)
  • 200 gr di fragole (in questo periodo non si trovano, ma si possono sostituire con frutti rossi surgelati)
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo
  • 100 gr di frutti di bosco (anche questi vanno bene surgelati)
  • 5 foglioline di menta
 
 
 
Preparazione:
 
  1. Per preparare la base della cheesecake frullate i biscotti, aggiungete poi il burro fuso e amalgamate bene. Stendete il composto ottenuto sulla base e sui lati di una tortiera a cerchio apribile del diametro del diametro di 22 cm, precedentemente imburrata e interamente foderata con carta da forno. Pressate bene aiutandovi eventualmente con il dorso di un cucchiaio e mettete la base in frigorifero per 30 minuti, in modo che si rassodi un po'.
  2. nel frattempo versate in una ciotola le uova, lo zucchero, la vaniglia e il succo di limone, sbattendo il tutto per amalgamare. Unite sempre sbattendo anche il Philadelphia e la panna fresca. Versate il composto nella tortiera, livellatelo e cuocetelo per un'ora a 180° nel forno preriscaldato.
  3. preparate la salsa tagliando le fragole a pezzetti e mettetele sul fuoco insieme allo zucchero a velo. Cuocetele a fuoco dolce fino ad ammorbidirle, poi passatele al setaccio per ottenere una salsa densa e liscia che conserverete in frigorifero.
  4. quando la cheesecake sarà cotta toglietela dal forno e lasciatela raffreddare a temperatura ambiente, dopodiché mettetela in frigorifero per almeno 4-6 ore. Quando la cheescake sarà fredda e compatta guarnitela con la salsa di fragole, i frutti di bosco e le foglioline di menta.. e poi ovviamente servitela! buon appetito! =)
 
Giulia