venerdì 3 gennaio 2014

BUONI PROPOSITI U_U

E dopo aver valutato il 2013, ecco la lista dei buoni propositi per il 2014 (non in ordine di importanza).

  • ·         Sfruttare al meglio tutto il tempo che trascorrerò qui in Irlanda, e per farlo dovrò osservare due sub-propositi:

1.       Comprare al più presto un’agenda per pianificare le mie strategie di attacco al tempo ed evitare di perderlo inutilmente;
2.       Non permettere al lavoro attuale di stressarmi psicologicamente nel modo in cui è successo in questo primo mese e mezzo.
  • ·         Impegnarmi a migliorare il mio inglese. Finora, lavorando e vivendo con italiani, l’ho usato giusto quando non potevo farne a meno. Male, mooolto male.
  • ·         Tecnologizzarmi. No, non esageriamo. Però vorrei cercare di essere più regolare negli aggiornamenti di blog e canale youtube.
  • ·         Tornare a casa senza dire niente e fare una sorpresa ai miei.
  • ·         Riuscire a far venire qui a Dublino la mia famiglia.
  • ·         Andare finalmente a Liegi e a Verona a trovare Giulia e Anna, le mie due grandi amiche conosciute in Erasmus!
  • ·         Scrivere di più (una delle mie grandi passioni, messa da parte per seguire troppe altre cose, a volte molto meno rilevanti), anche se solo una pagina di diario al giorno.
  • ·         Ricominciare la raccolta differenziata. Nel primo periodo trascorso qui sinceramente è stato l’ultimo dei miei pensieri, ma è da un po’ che mi sto sentendo in colpa ^^’
  • ·         Riuscire a tenermi in contatto con persone lontane.
  • ·         Sentirmi utile. E’ sempre difficile trovare del tempo da ritagliare per del vero e proprio volontariato, ma credo che anche solo spargere la voce su iniziative o notizie a scopo di sensibilizzazione, o dare una mano in singoli progetti possa essere un buon compromesso.


E poi ovviamente ci sono i propositi che già domani avrò dimenticato, o che cercherò di realizzare solo in modo discontinuo durante l’anno:
·         Evitare l’effetto yo-yo. Sono una maga a prendere vari chili, poi a perderli e a riprenderli come se niente fosse. Brutto!
·         Iniziare uno sport… Almeno iniziarlo!
·         Vincere un po’ della mia esagerata pigrizia in cucina.
·         Comprare una piantina e impegnarmi seriamente a non farla morire in tempo record.
·         Sfogarmi in tanti piccoli progetti creativi copiati da pinterest (ho una lista infinita di cose da realizzare).

Ma più di tutto cercherò di capire se mi sento pronta a incamminarmi su una strada estremamente difficile per tanti motivi, di valutare se sono dotata o meno di quella perseveranza e pazienza di cui avrei bisogno nel caso mi decidessi. O se piuttosto non sarebbe meglio trovare un’occupazione più “usuale” e “sicura”. Cioè: provare a entrare nel mondo dell’editoria o cercare un’altra professione simile alla mia attuale? Dentro di me so già la risposta. Le strade troppo dritte mi mettono ansia… Ma in quel caso dovrei tornare in Italia, a vivere con i miei, entrare in un nuovo mondo pieno di incognite. Quindi impiegherò questi primi mesi a capire e a capirmi.

Buon 2014 a tutti!

E che sia anche un anno un po' spericolato, perché no? :D


(Serena)


mercoledì 1 gennaio 2014

ULTIMO GIORNO DEL 2013!

31/12/2013
Ok, calma. Fermi tutti. Siamo già all’ultimo giorno del 2013??? Rendermi conto di essere arrivati in un lampo alla fine dell’anno mi lascia sempre un po’ così… Sopresa, titubante, meditabonda (?)

E allora meditiamo su cos’è stato per me il 2013!
Sono successe un’infinità di cose, ho preso decisioni definitive, ho intrapreso strade nuove, scoperto lati di me che forse avevo già intuito senza però esserne cosciente fino in fondo.

Prima di tutto, da febbraio a luglio ho fatto uno stage in casa editrice che mi ha aperto un mondo. Ho sempre amato i libri, e quando dico che amo i libri non intendo solo per il contenuto, ma anche l’oggetto vero e proprio. Sbirciare dietro le quinte della produzione di un libro è stata sicuramente la scoperta dell’anno. Finito il periodo di stage, la stessa casa editrice mi ha proposto di tradurre un fantasy dall’inglese. Ed ecco che ho partorito anche la mia prima traduzione!

A metà aprile, trasportata da un’onda di protagonismo del tutto insolita per il mio carattere (e accorgendomi che avevo bisogno di condividere con altri qualche pensierino sulle mie letture), ho aperto il mio canale su Youtube, emozionandomi come una bimba a ogni nuovo iscritto e a ogni piccola manciata di visualizzazioni!
Sempre per la stessa voglia di confrontarmi con il mondo esterno, da pochissimo è nato questo blog con la collaborazione di Giulia.

Ad aprile sono anche andata a trovare la mia amica Silvia a Barcellona con Giulia!!!


Prima della grande partenza per l’Irlanda ho avuto la fortuna di incontrare una persona che non vedevo da anni e a cui tengo particolarmente, oltre ad essere riuscita a parlare di nuovo con un ragazzo che credevo avrei odiato per sempre.

E poi c’è stato qualcosa che mi ha portato a fare il grande passo e a lasciare tutto per Dublino: un momento di profonda crisi che mi ha travolto verso la metà del 2013. Sapete quei giorni in cui tutto sembra coalizzato contro di voi, quelle 24 ore  in cui vi ritrovate a passarne di tutti i colori? Ecco, un bel giorno dovevo andare a Roma dalla mia amica Rosy, e non vi sto a raccontare degli ostacoli che ho dovuto superare per arrivarci. Ricordo che a un certo punto, mentre ero in treno, ho pensato: “Basta, non posso continuare così, devo andarmene”. Poi, come ho già raccontato in un post precedente, è stata proprio Rosy a darmi il cosiddetto calcio nel didietro.
Allora ho lasciato l’università, ho lasciato il fidanzato (ovviamente non è stata la partenza il motivo della rottura, ma ha sicuramente aiutato a rendermi conto di tante cose), e il 13 settembre sono salita sull’aereo diretto a Dublino.

A quel punto è iniziata un’altra esperienza nuovissima e abbastanza spaventosa: la ricerca del lavoro. Ecco quindi vari colloqui, fino a quello che mi ha dato il primo vero “lavoro serio”. Un trauma che ho già raccontato, ma che è servito (come spesso capita) almeno a farmi capire cosa NON voglio fare nella vita.

Per finire, ho trascorso il primo Natale fuori dall’Italia, così come anche il primo Capodanno.

Sono grata al 2013 per tutte queste cose, per avermi fatto conoscere nuove persone fantastiche (perché ogni esperienza è fatta di persone), e per avermi fatto commuovere vedendo l’appoggio che famiglia e amici hanno continuato a dimostrarmi nonostante la lontananza e, anzi, facendomi sentire più vicina che mai a tutti loro.


Grazie 2013! 

(Serena)